Oggi parliamo di linea vita, il sistema di sicurezza anticaduta per eccellenza, installato solitamente sopra la copertura di edifici e capannoni, fondamentale per lo svolgimento di tutti quei mestieri che si svolgono in quota come quello dell’antennista, del lattoniere, del manutentori, dell’elettricista ecc… utilizzato anche nei cantieri e in ogni postazione lavorativa in cui esista un reale pericolo di caduta.
In particolare si tratta di un sistema composto da 2 punti di ancoraggio congiunti da un cavo d’acciaio inossidabile messo in tensione al quale si collegano i D.P.I. (dispositivi di protezione individuale) indossati dai lavoratori.
Essi possono essere principalmente di 3 tipi:
Ma vediamo insieme come bisogna procedere per la corretta progettazione ed installazione di una linea vita che rispetti le normative vigenti permettendo ai nostri operai di lavorare senza rischi.
Primo e fondamentale passaggio, la progettazione, richiede una valutazione da parte del progettista relativa ai rischi a cui l’operatore andrebbe incontro nel caso in cui cadesse in presenza della linea vita, essi si possono classificare in:
E’ quindi di fondamentale importanza che il progettista tenga conto di tutte queste eventualità e che disponga intelligentemente i diversi punti di ancoraggio tenendo conto di alcuni fattori fondamentali:
Egli deve poi realizzare un elaborato grafico che esplichi la struttura, i percorsi da seguire, le modalità di utilizzo della linea vita (che dovrebbero sempre risultare comodi e facili) e i rischi ad essa connessi, in modo che i datori di lavoro possano fornire a coloro che le utilizzeranno tutte le informazioni necessarie per fare prevenzione e saper agire in caso di emergenza.
In secondo luogo il progettista dovrà verificare la resistenza della struttura e la sua capacità di sopportare carichi anche molto pesanti.
Il produttore di linee vita è poi obbligato ad includere, secondo la norma Uni EN 795, una certificazione di conformità del prodotto.
Una volta progettata, installata e collaudata toccherà agli operatori utilizzarla correttamente, agganciando semplicemente i moschettoni a loro disposizione nell’imbracatura alla corda d’acciaio tesa fra i 2 punti di ancoraggio.
Come stabilito dal Testo Unico sulla sicurezza sul luogo di lavoro D.L. 81/2008) si parla di linea vita obbligatoria quando il tetto viene considerato a tutti gli effetti un “luogo di lavoro”.
In base alle regioni come al solito la regolamentazione cambia, in Emilia Romagna per esempio la linea vita obbligatoria sussiste nel momento in cui:
Sono al contrario esclusi i casi in cui si realizzino:
Lavorare in sicurezza è un dovere e un diritto, le statistiche dimostrano che proprio le cadute dall’alto rappresentano la voce peggiore nel bilancio delle “morti bianche”, cerchiamo insieme di portare questo dato al minimo, l’unico modo per farlo è usufruire dei dispositivi di protezione forniti.